
Progetto: Restauro del complesso canonicale di San Nicolò (Reggio Emilia)
Un grande blocco medioevale nel cuore del centro storico di Reggio Emilia ritorna protagonista del panorama culturale cittadino dopo decenni di abbandono. Un progetto complesso dove le stratificazioni del passato parlano e dialogano con inaspettati spunti contemporanei.
Una nuova vita per una canonica medioevale in città




Il passato come spunto per reinterpretare l’edificio in chiave moderna
Il recupero di questo edificio ha comportato un lavoro complesso che ha spaziato dalle parti statiche e strutturali a quelle impiantistiche, fino a spingersi al restauro delle superfici affrescate lungo i secoli. Durante tutto il percorso abbiamo cercato di interpretare i segni del passato e le preesistenze come spunti per una evoluzione continua. La sfida è stata dunque quella di valorizzare la storia dell’edificio senza museificarlo, cogliendo l’occasione per reinserirlo nello scorrere del tempo attraverso nuove funzioni e l’inserimento calibrato di un linguaggio contemporaneo. Integrare e rimodellare la materia e le superfici per restituire alla città un patrimonio artistico che rischiava di andare perduto a causa dei danni subiti nei recenti terremoti.
Bilanciare il contrasto tra moderno e antico
Le tracce del passato riaffiorano ovunque in un edificio che ha subito nei secoli diversi interventi di trasformazione. Operare una selezione diviene il primo passo per restituire a nuova vita l’edificio liberandolo da assetti che nel corso degli anni gli hanno impedito di esprimere le proprie qualità spaziali. Sostenere e integrare le parti esistenti non è semplicemente offrire loro una stampella ma reinterpretarne il valore architettonico e materico attraverso soluzioni espressamente realizzate. Questo processo è evidente, ad esempio, nel sistema di supporto del soffitto a capriate del grande salone adibito a teatro in cui una sofisticata controventatura in acciaio dialoga con le antiche travi di legno. Gli aspetti materici sono stati particolarmente curati anche attraverso il riutilizzo di parti originali in soluzioni inedite come nel caso dei pavimenti in cotto. Il restauro delle superfici affrescate e le scoperte effettuate con la rimozione dei controsoffitti hanno richiesto particolari attenzioni e sono state valorizzate attraverso un sistema di luci led integrato alle cornici esistenti. Una cornice di luce nitida e fredda inquadra ora i soffitti affrescati e le specchiature illuminando gli affreschi riportati ai loro colori originali. Una ulteriore nota di un linguaggio contemporaneo capace di coinvolgere la preesistenza in un rapporto di raffinato contrasto.
Gli elementi di supporto statico e strutturale possono diventare elementi di grande qualità estetica caratterizzando gli spazi formalmente mentre risolvono problemi di natura costruttiva.
Il sistema di luce di un ambiente non è solo un elemento integrativo ma può essere studiato modellandosi all’architettura ed esaltandone le qualità formali.
È possibile riutilizzare parti e materiali originali per soluzioni inedite all’interno del progetto. Tali elementi divengono testimonianza della capacità di rigenerarsi propria dell’architettura.
Pillole di architettura d’interni
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