Progetto: Allestimento di collezione privata (Reggio Emilia)

Una preziosa collezione privata di porcellane di Capodimonte cerca una propria collocazione all’interno una residenza di pregio. Un esempio di micro museografia domestica in cui lusso e raffinatezza si sposano con ironia e voglia di sorprendere lo spettatore.

Un sistema espositivo inaspettato per una preziosa collezione

Come esporre al meglio la propria collezione privata

L’idea alla base di questo progetto è stata quella di valorizzare al massimo la qualità artistica di questa collezione di nani di porcellana mediante un sistema espositivo sorprendente che ne amplificasse la presenza in termini espositivi. Una efficace cornice narrativa restituisce a questi piccoli oggetti il loro pieno valore artistico liberandoli dalla condanna di essere percepiti come semplici soprammobili. Un sofisticato caleidoscopio di specchi invita lo spettatore ad una interazione inaspettata e mutevole consentendo al contempo di apprezzare la raffinata lavorazione di ogni singolo pezzo da tutte le viste possibili. Un tema intrigante, reso spiritoso dalla peculiarità delle opere in esposizione, che diviene una ricognizione sulla piccola scala nell’allestimento domestico.

Una piccola esperienza museografica

Il gioco della percezione del grande e del piccolo diviene fondativo in questo progetto di museografia domestica che volutamente mette in discussione le aspettative dello spettatore. In un palinsesto unitario, costituito da una fodera di acciaio corten, ciascun pezzo in esposizione vive in un proprio piccolo spazio dedicato, invitando ad un incontro più intimo e ravvicinato. Il caleidoscopio di specchi entro cui le opere sono poste capovolge tuttavia le convenzioni della visione e ad una cornice molto piccola fa corrispondere uno spazio che pare dilatarsi all’infinto. In questa dimensione metafisica abitano i nani di porcellana che si moltiplicano e si mostrano simultaneamente da tutti i punti di vista, esaltati nelle loro vivaci colorazioni dal sistema di illuminazione integrato. Il piacere della contemplazione dell’opera d’arte si abbina così a quello della vertigine dello sguardo catalizzando totalmente l’attenzione dello spettatore. L’effetto cangiante del sistema espositivo induce a una interazione proattiva che richiede piccoli spostamenti per apprezzare a pieno il gioco delle rifrazioni. Un allestimento che suggerisce una relazione ironica e spiritosa con i pezzi esposti e non manca di caricarsi di un pizzico di raffinato voyeurismo.

Una parete o un piccolo spazio dedicato sono sufficienti per costituire un angolo museografico domestico di qualità.


Pochi oggetti o addirittura uno solo debitamente allestito può connotare in senso museografico un intero ambiente.


L’allestimento museografico può adattarsi a spazi preesistenti donando loro un nuovo senso e nuove qualità estetiche e spaziali.


Attraverso un allestimento museografico possiamo portare chiunque a vedere le cose con occhi nuovi e diversi.

Pillole di architettura d’interni

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